Trattamenti Estetici

Benessere rigenerante il futuro della tua pelle

Trattamenti age defence

Interazione con le principali cause di invecchiamento e i più comuni inestetismi che contribuiscono ad una diminuzione della tonicità tissutale.

 

Trattamento biorivitalizzante

Produzione da parte delle cellule del derma (fibroblasti) di nuove fibre di collagene per un effetto di bioristrutturazione istantanea.

 

Trattamento di riattivazione cellulare 

Axione termica in grado di accelerare il metabolismo delle strutture cellulari (fibroblasti) deputate alla sintesi di collagene, elastina e acido ialuronico che subisce una diminuzione naturale nei processi di invecchiamento.

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Parodontologia

Parodontologia a Pavia

La parodontologia è una branca dell'Odontoiatria che studia i tessuti del parodonto e le patologie ad esso correlate. Il parodonto è costituito 1 - gengiva 2 - osso alveolare 3 - cemento radicolare (tessuto che ricopre la radice del dente) 4 - legamento parodontale. La parodontologia si occupa quindi dell'insieme dei tessuti molli (il legamento periodontale e la gengiva) e duri (cemento e tessuto osseo alveolare) che circondano il dente e che assicurano la sua stabilità nell'arcata alveolare (in condizioni di salute). La parodontologia, si occupa anche delle malattie che interessano il parodonto, queste vengono chiamate genericamente malattie parodontali o parodontopatie.

Eziologia della malattia parodontale

La malattia parodontale è una malattia che ha una componente batterica, quindi infettiva, ma questa non è sufficiente a portare la malattia parodontale.

Incidenza della malattia parodontale

Si calcola che almeno dieci milioni di italiani soffrano di tali malattie dopo i trenta anni di età; con la malattia parodontale si perde "attacco" (attacco epiteliale, che in realtà non si perde, ma si sposta apicalmente, allontanandosi dal dente verso la radice) e osso alveolare. Queste modifiche anatomiche del parodonto sono conseguenze della malattia portano a due possibili manifestazioni cliniche: 1 - recessione gengivale (gengiva abbassata che si evidenzia con un dente più lungo) 2 - tasca parodontale (gengiva nella posizione corretta, ma l'osso e l'attacco si sono spostati apicalmente lungo la radice, formando così uno spazio vuoto chiamato tasca parodontale). 

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Endodonzia

Endodonzia

L'endodonzia si occupa della cura dello spazio endodontico, quello che è occupato dal cosiddetto "nervo del dente" e si avvale della devitalizzazione e/o cura canalare.

Ciò che comunemente viene definito "nervo del dente" è piu' propriamente la polpa dentaria , un tessuto connettivo altamente specializzato contenente arterie, vene, terminazioni nervose e cellule connettivali.

A causa di una carie profonda oppure di un trauma, la polpa può andare incontro ad infezione ed infiammazione configurando così il quadro clinico della pulpite. Quest'ultima si manifesta con violenti dolori sia all'assunzione di cibi freddi o caldi, sia spontaneamente,specie nelle ore notturne.

In questi casi l'odontoiatra interviene con una terapia che si definisce devitalizzazione. L'infiammazione e l'infezione possono portare alla necrosi (morte) della polpa ed il processo patologico si può propagare al di fuori dell'apice della radice dentale e diffondersi all'osso alveolare circostante.

Cio’ può provocare lesioni definite come ascesso nella sua forma acuta o granuloma nella sua forma cronica .Quest'ultimo si manifesta radiograficamente come un'area scura (rarefazione ossea) intorno all'apice della radice. 

 

In questi casi vi è l'indicazione per un trattamento endodontico che può curare e risolvere la patologia relegando l'avulsione dentale come estrema arma terapeutica.

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Un'altra indicazione al trattamento endodontico è il rifacimento di una precedente cura canalare mal eseguita o fallita che configura il quadro del " ritrattamento endodontico".

Il trattamento endodontico consiste nella rimozione del tessuto pulpare e nel riempimento dello spazio endodontico con un'otturazione permanente in guttaperca e cemento canalare. 

 Il trattamento endodontico è un atto terapeutico che richiede sedute protratte specie se si tratta di molari e che necessita di una o più sedute a seconda dei casi.

Durante il trattamento endodontico il dolore è completamente assente grazie all'anestesia locale.

Un indolenzimento che può essere soggettivamente più o meno lieve, è quasi sempre presente a cominciare dai due-tre giorni successivi la cura endodontica e può durare 2-3 giorni risolvendosi spontaneamente o con l’assunzione di un qualsiasi analgesico.

In rarissimi casi come in presenza di radici particolarmente infette, per il passaggio di batteri oltre l'apice dentale si può sviluppare un ascesso: l'insorgenza di queste complicanze non pregiudica il successo della terapia endodontica.

In questi casi può rendersi necessario il drenaggio dei canali attuabile in una successiva seduta. 

Cosa si ottiene con il trattamento endodontico?

Con il trattamento endodontico si ottiene il recupero dell'elemento dentale e la possibilità del suo reinserimento nell'arcata dentale.

In genere un dente trattato endodonticamente risulta compromesso da un punto di vista meccanico ed il rischio di una sua frattura è molto probabile.

Per questo motivo dopo la ricostruzione che spesso si avvale di perni endocanalari, è necessaria una protesizzazione dello stesso, la classica "capsula" che ripristinerà la resistenza dell'elemento trattato endodonticamente.

La percentuale di successo di un trattamento endodontico corretto è, in condizioni normali, elevatissima oltre il 90% , essa diminuisce nei casi di ritrattamento, quando cioè la cura

canalare è già stata effettuata in precedenza in maniera inadeguata (cure corte, errori di strumentazione, presenza di varianti anatomiche, etc.) In questi casi, comunque è

possibile intervenire chirurgicamente con l'apicectomia, che consiste in una rimozione chirurgica dell'apice del dente. 

 

 

Impiantologia

 

Impianti Dentali

L’implantologia attualmente rappresenta la soluzione ideale per la sostituzione di denti mancanti.

La continua ricerca odontoiatrica ha fatto raggiungere livelli di sicurezza, affidabilità e predicibilità di successo nel tempo tale da considerare questa procedura come la metodica di elezione in questo ambito.

Gli impianti che potrebbero essere definiti come "radice artificiale del dente", vengono inseriti nell'osso mascellare e divengono radici naturali per il fissaggio di corone, ponti o protesi. 

L'implantologia permette l'integrazione di un metallo biocompatibile (titanio) nell’osso,si parla infatti di implantologia osteointegrata.

PROCEDURA CHIRURGICA

L’intervento completo di inserzione dell’impianto nell’osso mascellare puo’ essere paragonato all’avulsione di un molare per quanto attiene il dolore e la durata e viene eseguito in anestesia locale.

Dopo un periodo di pausa di alcune settimane per consentire l’integrazione ossea, si scoprono gli impianti che erano sommersi nel tessuto gengivale,si rilevano le impronte e successivamente si avvitano agli impianti i monconi (abutment), cioè dei “perni” che fuoriescono dalla gengiva e sui quali verranno cementate o avvitate le corone di porcellana esattamente come se fossero monconi di denti naturali.

Tuttavia recentemente e’ emersa la metodica del cosiddetto “carico immediato” degli impianti che consente di protesizzarli nella stessa seduta chirurgica od il giorno seguente.

IL RUOLO DEL PAZIENTE

Il successo a lungo termine dell'impianto dipende in larga misura da una scrupolosa igiene orale da parte del paziente, associata a regolari controlli effettuati dal dentista.

La mancanza di queste procedure può essere causa di infiammazione delle gengive e dell'osso: cio’ può provocare il distacco dell'impianto dai tessuti circostanti fino a giungere alla sua rimozione, cosi come avviene con i denti naturali se non vengono curati e puliti regolarmente.

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Protesi

corone dentali pavia

La protesi dentale è un manufatto utilizzato per rimpiazzare la dentatura originaria persa o compromessa per motivi funzionali e/o estetici.

Protesi fissa dentale

La protesi fissa viene fissata agli elementi pilastro con la cementazione e non può essere rimossa dal paziente. In base alle funzioni si distinguono tre tipi di protesi fissa:

• protesi fissa di ricostruzione: ha il compito di ricostruire le parti anatomiche del dente asportato e preservarlo quindi dalla completa distruzione (es. corone, intarsi, perno a moncone);

• protesi fissa di sostituzione: sostituisce completamente con elementi particolari i denti naturali (es. elementi intermedi di protesi a ponte);

• protesi fissa di fissazione: ha la proprietà di bloccare e distribuire correttamente le forze masticatorie (es. ferule di fissazione).

Tali elementi se si ancorano sul dente o radice residuo vengono definiti corone, se poggiano sui denti adiacenti (opportunamente limati) con il fine di ripristinare denti mancanti ponti e se sono inseriti su impianti inseriti nell'osso sono definite protesi su impianti. Sono definite protesi fissa anche le faccette, che consistono in gusci di ceramica da applicare sui denti anteriori per finalità estetiche o funzionali. Negli ultimi anni grande importanza ha assunto la realizzazione computer-assistita di protesi fisse con tecnologia CAD/CAM.

 

Corone dentali

Le corone sono protesi per denti singoli dei quali almeno la radice è conservata. Si ancorano o al dente opportunamente preparato (moncone) o, tramite perni endocanalari, alla radice (corona Richmond). Le corone, come anche gli elementi di ponte possono essere in metallo, metallo ceramica, solo ceramica. Correntemente si stanno presentando altri materiali utili per la protesi fissa.

Ponti dentali

Nei ponti l'elemento dentario estratto viene sostituito da una protesi che comprende anche gli elementi dentari adiacenti che vengono per questo ridotti a monconi e protesizzati anch'essi. L'elemento mancante assieme agli elementi pilastro (i monconi sui quali si appoggia) forma il ponte. Può essere totale cioè comprendere l'intera arcata (protesi a ponte circolare) o parziale comprendente due o più elementi. Gli elementi pilastro devono avere un numero pari o superiore al numero delle radici pilastro elementi mancanti, se ciò non sussiste si esegue una protesi mista. Può essere totale cioè comprendere l'intera arcata (protesi a ponte circolare) o parziale comprendente due o più elementi. Per travata si intende la parte di struttura destinata a sostenere l'elemento o gli elementi mancanti.

Protesi su impianti

In questo caso la radice dell'elemento mancante viene sostituita da un impianto implantologia solitamente in titanio e su questo viene cementato o avvitato l'elemento protesico. Con gli impianti è possibile sostituire denti singoli o realizzare ponti o strutture più estese (barre di Toronto, o similari ) che possono sostituire tutti gli elementi dell'intera arcata dentaria.

Faccette estetiche

Le faccette in porcellana sono sottili lamine in ceramica che vengono cementate sulla superficie visibile dei denti anteriori. I denti che accolgono una faccetta sono leggermente limati per far spazio alla ceramica. Tuttavia, la loro preparazione è estremamente conservativa e deve essere mantenuta a livello della porzione più superficiale del dente, lo smalto. Lo smalto consente un’adesione ottimale delle faccette al dente.

Protesi mobile

Con il termine "protesi mobile" si intendono tutte le protesi atte alla sostituzione di intere arcate o parti di essa. Sono definite mobili in quanto possono essere rimosse facilmente dal paziente durante l'arco della giornata. Protesi mobili sono la protesi totale, la protesi parziale e la protesi mista-scheletrata.

Protesi parziale

La protesi parziale si ancora tramite ganci o attacchi ai denti rimanenti. Quando la protesi parziale ha una struttura di sostegno metallica viene definita protesi scheletrica o scheletrato e se mista con attacchi di precisione su elementi pilastro viene detta protesi combinata; si può realizzare anche una protesi tipo scheletrato in acetalica o termopressata senza ganci in metallo. È anche realizzabile una protesi Flexite, a base di nylon e quindi senza metallo e con caratteristiche di biocompatibilità e flessibilità.

Protesi totale

La protesi totale rientra tra i dispositivi afisiologici, in quanto i carichi masticatori vengono completamente scaricati sulla mucosa e sull'osso sottostante, perché denti residui o radici vengono a mancare (edentulia). Ha quindi il compito di ristabilire completamente le funzioni masticatorie. Essa è meglio definita "mobile totale" in quanto risulta essere un dispositivo che il paziente stesso può rimuovere e reinserire in qualsiasi momento della giornata).

È un dispositivo atto a sostituire intere arcate ormai edentule, ed è costituito da una struttura di sostegno in resina acrilica. I denti utilizzati sono denti del commercio sia in ceramica (poco utilizzati) che in resina acrilica o composita. Con i denti prodotti attualmente si ottengono ottimi risultati estetici; fondamentale è l'abilità dell'odontotecnico che, in particolare per i denti frontali riesce a conferire alla protesi un aspetto naturale che ben si adatti al viso e alle espressioni del paziente.

Se la sella edentula fosse poco rilevata o comunque per aumentare la ritenzione della protesi totale è possibile, se la quantità di osso residuo fosse sufficiente, ricorrere alla chirurgia implantare. In tal caso verrebbero inseriti nella cresta edentula degli impianti con funzione di ancoraggio. 

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UniPV
Laurea in “Medicina e Chirurgia”
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